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Il gene Sema3A nella progressione del tumore al pancreas

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Un recente studio del laboratorio del PROF. VINCENZO CORBO presso l’Università di Verona ha scoperto come il gene Sema3A influisca sull’aggressività del cancro del pancreas. Pubblicati sulla rivista scientifica Gut, i risultati aprono nuove prospettive per comprendere e trattare questa malattia.
I ricercatori hanno utilizzato tecniche avanzate di analisi molecolare su tessuti tumorali, scoprendo che il gene Sema3A è particolarmente attivo in condizioni microambientali difficili, tipiche dei tumori pancreatici avanzati. Questo gene accelera la crescita del tumore e lo rende “immunologicamente freddo”, nascondendosi al sistema immunitario.
Il gruppo di ricerca, guidato da Vincenzo Corbo della Sezione di Biomedicina, ha collaborato con altri gruppi dell’Università di Verona, tra cui il centro Arc-Net e le Sezioni di Anatomia Patologica e Immunologia. Il progetto è stato finanziato da fondazioni come Airc, Nadia Valsecchi Onlus, Umberto Veronesi e l’Unione europea.
Sema3A attira i macrofagi che bloccano i linfociti T citotossici, principali difensori immunitari. Inoltre, conferisce alle cellule tumorali una resistenza allo stress cellulare durante la metastasi. Eliminare farmacologicamente i macrofagi nei tumori con alta espressione di Sema3A migliora l’efficacia dei trattamenti convenzionali.
Lo studio evidenzia l’importanza di comprendere i meccanismi molecolari dell’adattabilità delle cellule tumorali per sviluppare terapie più efficaci. Francesca Lupo, primo autore, ha coordinato il progetto, supportato da un team interdisciplinare e collaborazioni internazionali.
Potete leggere l’articolo al seguente link: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/38670629/

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